Volatilità e Rischio: attenzione alle differenze!

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Volatilità e Rischio: attenzione alle differenze!

Comprendere la volatilità e sfruttarla a proprio favore

Negli ultimi mesi, sui mercati finanziari si è visto un continuo alternarsi di rialzi e ribassi.

Questo andamento altalenante ha posto al centro della comunicazione il concetto di rischio, che tuttavia non va confuso con quello di volatilità.

Infatti, concentrarsi sui movimenti di prezzo a breve termine mischia in modo inappropriato i due, aumentando le probabilità per chi investe di commettere errori.

Capire la differenza tra il rischio e la volatilità è basilare per gestire le fluttuazioni dei mercati e realizzare i propri obbiettivi.

Come visto nel post del 07/09/2020, il rischio può essere definito come la possibilità che il rendimento effettivo un investimento sia diverso da quello previsto. Si tratta di un concetto ampio, a cui contribuiscono una serie di fattori da considerare prima e durante il processo.

La volatilità invece è una misura statistica che analizza la variazione, sia al ribasso che al rialzo, dei rendimenti di un’attività finanziaria rispetto ad un valore medio.

Focalizzandosi sul prezzo di mercato, la volatilità evidenzia un aspetto del rischio di investimento, ossia quello legato al movimento dei prezzi nel breve periodo.

Tuttavia, per un investitore con una pianificazione a lungo termine, questi momenti di turbolenza non devono destare alcuna preoccupazione, in quanto non intaccano le possibilità di successo dell’investimento, ma sono conseguenza dei temporanei umori del mercato.

Al contrario di ciò che dice il senso comune, la volatilità può rilevarsi una preziosa alleata.

Seguendo una strategia impostata di investimento rateizzato con un PAC (per maggiori informazioni vedi il post del 24/08/2020) ogni investitore può sfruttare a pieno i periodi di oscillazione dei prezzi e massimizzare il rapporto costo/beneficio.

Esempio.

Andrea decide di investire ogni mese 1.000€ in un fondo comune.
Nel primo mese le quote del fondo valgono 10€ e Andrea acquista 100 quote.

Nel secondo, per un calo del 50%, le quote assumono un valore di 5€ e, con 1.000€ di investimento, Andrea ne acquista 200. A causa della volatilità, il prezzo medio di mercato delle quote in questi due mesi è calato a 7,5€ (10€+5€/2) e a primo impatto può sembrare una perdita di valore per il patrimonio di Andrea.

In realtà, se guardiamo più attentamente, con i suoi 2.000€ Andrea ha acquistato 300 quote con un valore medio di 6,6€ (2.000€/300), ovvero quasi 1€ di sconto per ogni quota comprata.

Da possibile fattore negativo, l’oscillazione dei prezzi ha permesso ad Andrea di acquistare più quote ad un prezzo scontato rispetto a quello di mercato, sfruttando la possibilità di massimizzare il loro valore (e quello complessivo dell’investimento) nel successivo momento di rialzo.

Per questo, oltre a non confonderla con il rischio, la volatilità non deve essere vista come un pericolo.

Difatti, una strategia di diversificazione permette di monitorare l’oscillazione complessiva del valore del portafoglio e diminuire il rischio complessivo, mentre un piano di accumulo può ottimizzare i periodi di turbolenza dei mercati, massimizzando il valore dell’investimento in vista dell’obbiettivo futuro.

Come affermò il banchiere americano J.P. Morgan, apprendere il giusto atteggiamento verso le oscillazioni di mercato è il passaggio fondamentale per diventare un investitore di successo.

Che cosa ne pensi?
Vuoi un consiglio su come poter sfruttare la volatilità a tuo vantaggio?
Contattami ai miei recapiti o lascia un comento al posto.
Ti aspetto!
Un saluto,

Emanuele

Approfondimenti
E.M. Cervellati, A. Pattono, Investire con testa e cuore, Franco Angeli Editore, Milano, 2017
https://www.morningstar.it/it/news/200520/ci%C3%B2-che-conta-%C3%A8-il-rischio-non-la-volatilit%C3%A0.aspx
https://www.borsaitaliana.it/borsa/glossario/volatilita-.html
https://www.consob.it/web/investor-education/rischi-dell-investimento