I certificati di investimento

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I certificati di investimento

Cosa sono e quali vantaggi offrono

Da prodotto di nicchia, i certificati di investimento (in inglese certificates) sono utilizzati oggi da un ampia platea di investitori.
Inseriti in portafoglio, hanno una grande utilità, sia per la ricerca di rendimento, sia in ottica di diversificazione efficientamento fiscale.
Per questo conviene conoscerli attentamente, soprattutto valutandone i possibili vantaggi che possono apportare.

I certificati sono dei derivati cartolarizzati, ovvero una combinazione di strumenti derivati, “impacchettati” da un intermediario finanziario in un
unico prodotto, con un proprio profilo di rischio/rendimento.

Essi replicano l’andamento di una attività sottostante come azioni, indici, valute o materie prime e presentano quella che viene definita barriera, ovvero un valore limite che garantisce la restituzione del 100% del capitale alla data di riscatto.

Se il valore dell’attività sottostante rimane “all’interno” della barriera, all’investitore sarà garantito la restituzione della somma investita più rendimenti previsti dal contratto all’avverarsi di determinate situazioni.

Al contrario, se il valore del sottostante “tocca” o supera quello limite della barriera, il capitale non viene garantito, e l’investitore dovrà far fronte a delle perdite, in proporzione all’andamento negativo del sottostante.

Facendo un esempio, se il certificates ha come valore di barriera il 25%, l’investitore potrà riottenere il capitale se il sottostante perde fino ad un massimo del 25% del valore inziale. Se la perdità sarà maggiore, l’investitore affronterà perdite proporzionate a quelle registrate dall’attività sottostante. Al contrario, se il sottostante registrerà valori superiori a quello inziale, scatteranno dei bonus di rendimento previsti al momento d’emissione.

Sono molti i vantaggi offerti dai certificates.

Permettono di seguire passivamente il valore di azioni o panieri di azioni, offrendo anche un ampia gamma di strumenti diversificati.

Inoltre i certificati non presentano commissioni di gestione e, talvolta, distribuiscono cedole mensili o trimestrali, garantendo dei flussi di entrata costanti. Questo reddito viene tassato al 26% e considerato dal fisco come reddito diverso. Ciò significa che con le plusvalenze realizzate tramite certificati è possibile compensare tutte le minusvalenze maturate su azioni, ETF, sicav e fondi comuni, fornendo quindi un grande vantaggio dal punto di vista fiscale.

Come tutti i derivati, i certificates non sono strumenti d’investimento da prendere alla leggere.
Occorre una giusta analisi preliminare prima di acquistarli, basata sull’obbiettivo dell’investimento e sulla quantità da inserire all’interno del portafoglio.

Visto la complessità della loro natura e rischi che possono correre coloro che non conoscono a fondo il funzionamento e le condizioni, è sempre utile avere un confronto con il proprio consulente per poter sfruttare al meglio i vantaggi che offrono i certificati.

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Un saluto,

Emanuele

Approfondimenti
https://www.finanzaonline.com/notizie/ecco-le-ragioni-del-successo-dei-certificati
https://www.borsaitaliana.it/borsa/glossario/certificates
https://www.finanza-blog.it/certificates-cosa-sono-e-come-funzionano-guida