Quanto ci costa lo spreco dell’acqua?

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Quanto ci costa lo spreco dell’acqua?

Il problema economico dell’acqua

Il 22 Marzo si è festeggiato la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituito nel 1992 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare organizzazioni governative e opinione pubblica sull’importanza di non sprecare l’acqua, e per promuovere comportamenti virtuosi in tal senso.

Soprattutto negli ultimi mesi, il periodo di siccità e i cambiamenti climatici hanno evidenziato come sia fondamentale, per la qualità della vita in generale, ma anche per l’aspetto economico in particolare, una migliore gestione delle risorse idriche nazionali.

Infatti l’acqua, oltre a essere l’elemento fondamentale per la vita, è una risorsa importante anche per lo sviluppo economico, industriale e tecnologico.

Una voce di spesa sempre più salata

L’acqua, però, sta diventando sempre più costosa.

Secondo l’Osservatorio Prezzi e Tariffa di Cittadinanzattiva, nel 2022 le bollette dell’acqua hanno gravato sul bilancio familiare degli italiani in media ca 487 Euro, +5,5% rispetto al 2021.

Tra le Regioni più costose ci sono Toscana e Trentino-Alto Adige, mentre sono ben 12 i capoluoghi che hanno superato il 10% di incremento di spesa per l’acqua; tra di essi si trovano Bolzano, Milano, Pescara, Savona e Catania.

Perché aumentano i costi?

L’aumento del costo relativo ai servizi idrici è dovuto, in parte, alla mala gestione delle risorse idriche.
Si attesta che la dispersione idrica media nei capoluoghi di provincia sia del 36,2%, mentre sull’intero territorio italiano si arriva a perdere quasi la metà dell’acqua distribuita (42,2%).

A questa gestione viziosa si aggiunge l’emergenza della siccità.

Gli effetti dei cambiamenti si possono vedere nel drastico calo delle precipitazioni che, per il settore agricolo, solo nel 2022 ha causato ca 6 miliardi di Euro di danni (dati Coldiretti).

Sta venendo a mancare letteralmente l’acqua; la neve nel settore alpino e appenninico è in netto calo rispetto ai decenni passati e anche il bacino idrico naturale della penisola è in sofferenza: il Po è sceso in media di 3,2 metri, mentre la capacità di riempimento dei laghi di Garda e Maggiore è rispettivamente al 37% e al 44%.

Occorrono investimenti

Per contrastare lo sperpero dell’acqua e preservarne qualità e quantità, occorrono investimenti per il miglioramento delle strutture gestionali e per l’innovazione tecnologica del settore idrico.

Per invertire questa tendenza, il settore finanziario ha dalla sua armi potenti con cui invertire la mala gestione dell’acqua, e tramutarla in un circolo virtuoso, anche dal punto di vista economico.

Sono molte le case di investimento che hanno lanciato negli anni Fondi focalizzati sull’innovazione del settore idrico, per un miglioramento a basso impatto ambientale e sostenibile.

In questo settore, gli occhi degli investitori sono puntati principalmente su tecnologie dirompenti per l’aumento e la razionalizzazione delle risorse idriche, nuove infrastrutture che vadano incontro alle esigenze demografiche e alla espansione urbana ma, anche, alla preservazione della biodiversità e della fauna/flora marina e terrestre.

L’acqua è un tema importante, sia per la vita ma anche per creare valore personale e collettivo tramite gli investimenti.
Ti piacerebbe sapere come investire in questi settore?
Contattami ai miei recapiti per una consulenza e vediamo assieme come poter investire al meglio nel contrasto allo spreco idrico.
Ti aspetto! Un saluto,

Emanuele

Fonti

Wall Street Italia – Acqua, quanto ci costa in Italia?