Due figure professionali differenti
In questi anni di lavoro, soprattutto da amici e parenti, sono stato etichettato come Emanuele il “bancario”.
Nonostante collabori con una banca e con molti colleghi bancari per supportare i miei clienti nelle loro esigenze patrimoniali, esercito una professione molto differente: quello del consulente finanziario.
Le due figure, in Italia, vengono scambiate o considerate come uguali, sebbene abbiano inquadramenti e modi di lavorare differenti.
A molte persone il loro ruolo non risulta ancora ben chiaro e in chiave di investimenti e cura del risparmio, è fondamentale conoscerne bene le differenze.
Ruolo lavorativo
Il bancario è un dipendente e fa parte di una struttura bancaria che funziona secondo una gerarchia di ruoli.
Del suo operato fa riferimento ad un superiore e si muove nella gestione del risparmio (molto spesso) secondo le direzioni commerciali decise dall’azienda.
Inoltre, ha una retribuzione fissa, indipendente dal rapporto e dal numero dei propri clienti.
Al contrario, il consulente è un libero professionista, iscritto ad un albo professionale (OCF) e con una propria partita iva; può operare autonomamente (con un proprio studio) o collaborando con un istituto finanziario.
La sua retribuzione dipende dalla bontà del suo lavoro, dal numero di persone assistite e di patrimoni curati assieme ai propri clienti.
Metodo lavorativo
Il Bancario opera all’interno di una filiale, ricevendo le esigenze di migliaia di individui; una mole così importante di lavoro non permette ai colleghi di analizzare nel dettaglio tutti gli obbiettivi di vita delle persone (pensione, protezione del patrimonio, cura del passaggio generazionale).
Al contrario, il consulente finanziario opera con un numero più ristretto di clienti (mediamente intorno ai 250 clienti), con cui instaura un rapporto di fiducia e analizza la migliore gestione del risparmio sulla base degli obbiettivi individuati.
Ciò permette di entrare nel dettaglio dei bisogni personali, pianificare una strategia di investimento mirata e monitorarne periodicamente l’andamento.
Rapporto con i clienti
È il fattore che, forse, più distingue le due figure.
Essendo un dipendente, il bancario è soggetto alle riorganizzazioni aziendali e capita che periodicamente possa essere trasferito in filiali differenti del territorio.
Ciò si traduce nel passaggio dei clienti assistiti fino a quel momento e nella riassegnazione di nuovi.
Diversa è la situazione di un consulente finanziario.
Egli diventa il punto fermo delle esigenze di investimento e di risparmio dei propri clienti, con cui costruisce una relazione di fiducia e duratura nel tempo.
Il compito del consulente è quello di poter assistere le persone in un percorso di vita e di gestione del denaro pluriennale, con l’obbiettivo di consolidarlo nel tempo tramite il lavoro di analisi e studio delle esigenze e degli obbiettivi personali.
Anche se a occhi inesperti possono apparire uguali, il consulente finanziario si distingue per molti aspetti dai colleghi bancari, sia per metodo di lavoro, che per retribuzione, oltre al rapporto duraturo che si va a instaurare con il cliente.
Tu a chi ti affidi: ad un consulente bancario o finanziario?
Hai provato a pianificare in modo dettagliato le tue esigenze patrimoniali e di risparmio?
Fammelo sapere ai miei recapiti, ti aspetto!
Un saluto,
Emanuele