Cosa influenza le valutazioni dei titoli sui mercati
Ogni giorno vengono acquistati e venduti miliardi di titoli sui mercati.
Ci sono infiniti fattori che possono influenzare il prezzo di un’azione, anche se è possibile scovare una regola generale.
In ogni transazione, il prezzo di un titolo sale (o scende) quando un operatore lo acquista ad un prezzo superiore (o inferiore) rispetto alla transazione precedente.
Esempio.
Sul mercato 1.000 investitori sono disposti a comprare le azioni della “X Motors” a 10€.
Tuttavia, solo 500 persone sono disposte a venderle a quel prezzo.
Per cui, i primi 500 acquirenti potranno comprare l’azione a 10€, mentre i rimanenti 500 saranno costretti ad aumentare l’offerta di acquisto a 10,5€, inducendo i proprietari a cederle secondo la nuova valutazione.
Sul mercato, il prezzo del titolo “X Motors” passa da una valutazione di 10€ ad una di 10,5€.
Quindi, l’altalena dei prezzi è condizionata da come gli investitori operano sul mercato e dalle loro strategie.
L’investitore Retail e il breve periodo
Nel breve periodo lo swing dei prezzi è influenzato molto dal sentiment degli investitori retail e dai trader.
Questi hanno una strategia di corto raggio e cercano di trarre il massimo beneficio dalle variazioni giornaliere dei prezzi, spingendoli su o giù in base alle di notizie che influenzano la fiducia degli altri investitori.
Nuove ipotesi di crescita economica o notizie sulle banche centrali e sugli andamenti dei tassi, influenzano le scelte di acquisto/vendita di milioni di investitori, facendo oscillare il valore dei titoli.
Speranze e paure determinano nel breve il prezzo dei titoli.
L’investitore istituzionale e il lungo periodo
Gli investitori istituzionali (fondi e compagnie assicurative) si comportano diversamente.
Avendo una strategia di lungo periodo, sono molto più attente al valore intrinseco dell’azienda sottostante al titolo, ovvero alla capacità di generare profitti nel tempo.
Seguendo gli studi dei propri gruppi d’analisi, gli investitori istituzionali mirano alla sostanza, scegliendo di acquistare migliaia di azioni di imprese sottovalutate (e facendone aumentare il prezzo), e di vendere altrettanti titoli di aziende che non hanno dei dati solidi (il cui prezzo cala).
Questa logica d’investimento non tiene conto delle notizie giornaliere o del sentiment generale del mercato e, nel medesimo tempo, influenza le scelte degli investitori minori, privi di una strategia precisa.
Le possibili soluzioni
Quali possono essere le soluzioni per un investitore che non vuole dipendere troppo dalle altalene dei prezzi?
- Adottare un orizzonte temporale lungo
Quando abbiamo decenni di tempo davanti a sé, concentrarsi sulle oscillazioni dei prezzi nel breve è controproducente. Ciò che conta è la crescita delle aziende su cui si decide di investire.
Mirare alla sostanza, non all’apparenza - Affidarsi al risparmio gestito
Non tutti siamo Warren Buffet o Charlie Munger; ne possediamo il tempo per poter analizzare bilanci e politiche di produzioni di centinaia di aziende.
Affidarsi al risparmio gestito è la soluzione migliore per poter controllare il rischio d’investimento e usufruire di una selezione di titoli professionale e sensata. - Non scommettere
Come dice Peter Lynch: “Un’azione non è un biglietto della lotteria, è una parte della proprietà di un’azienda”.
Se l’azienda non guadagna, tu non guadagni.