Il rischio in finanza

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Il rischio in finanza

Cambiare il punto di vista per comprendere al meglio gli investimenti

In generale intendiamo il rischio come la possibilità di subire un danno.
Questa interpretazione è fuorviante e genera confusione se applicata agli investimenti.

Difatti, in finanza per rischio si intende la possibilità di una serie di scostamenti dal risultato atteso per effetto di eventi incerti.

Come esiste il rischio di perdere, esiste anche il rischio di guadagnare.

Per ogni risultato finanziario fissato su aspettative realistiche c’è un prezzo da pagare se decidiamo di investire i nostri soldi per ottenere un guadagno maggiore rispetto a investimenti alternativi che promettono dei guadagni minori.

Per cui non possiamo mai dimenticarci che rischio e rendimento crescono assieme!

Quanto più siamo propensi a sopportare potenziali perdite patrimoniali per ottenere un maggior rendimento, più siamo propensi al rischio, ovvero ad accettare che esista la possibilità che l’investimento non consegua i risultati attesi.

Varie sono le cause che possono determinare un andamento sfavorevole.
Ogni causa può essere collegata a differenti tipi di rischio che occorre analizzare quando decidiamo di muoverci nei mercati finanziari alla ricerca del rendimento che riteniamo più adeguato al nostro profilo di investitore:

  1. Rischio specifico
    è quella tipologia di rischio che si manifesta quando il rendimento è legato al destino di pochi emittenti di strumenti finanziari.
    Esempio: se decidiamo di allocare il 50% del portafoglio di investimento su 1 titolo azionario e l’altro 50% su 1 titolo obbligazionario il risultato sarà influenzato principalmente dal comportamento di questi due. Invece, se decidiamo di investire nelle 500 aziende americane a maggiore capitalizzazione tramite un Fondo comune o un ETF con riferimento l’indice Standard&Poor’s 500, il nostro rendimento dipenderà dall’andamento di 500 società. Così compiamo una diversificazione adeguata, non concentrando l’investimento su pochi strumenti, ma distribuendolo su un ampia fetta di aziende che compongono il mercato.
  2. Rischio sistemico
    deriva dal normale andamento del mercato in cui si sta investendo, e che non si può eliminare attraverso la diversificazione. Riguardando l’intero sistema di mercato in cui l’asset scelto è inserito, l’investitore deve riuscire a tollerarlo per ottenere il rendimento stabilito.
  3. Rischio del gestore
    ogni investimento si basa su un paniere (virtuale) di titoli o strumenti di riferimento per costruire il nostro portafoglio, ossia il benchmark. Quando affidiamo il nostro capitale a gestori di fondi che tentano di ottenere un rendimento migliore del benchmark, il risultato non dipenderà solo dall’andamento del mercato, ma anche dalla bravura del gestore nel selezionare, vendere e comprare i titoli che compongono il portafoglio.
  4. Rischio di market timing
    molti investitori, nel tentativo di non farsi sfuggire il momento buono per entrare/uscire dal mercato, commettono l’errore di voler anticipare il suo andamento; i risultati spesso sono deludenti, se non quando negativi e ciò li spinge, per rimediare, ad accollarsi rischi maggiori di quelli che possono tollerare.
  5. Rischio di liquidità
    quando decidiamo di vendere uno strumento in nostro possesso, è necessario che siano presenti degli acquirenti sul mercato; in caso contrario, sarà molto difficile poter ottenere la liquidità dalla vendita.
  6. Rischio di cambio
    valutare investimenti che riguardino mercati esteri è una grande opportunità per ottenere il rendimento che desideriamo e per diversificare il nostro portafoglio. Attenzione però! Occorre sempre tenere d’occhio il rapporto di cambio tra la nostra moneta (Euro), e la valuta in cui investiamo (Dollaro, Sterlina, Yen, Renminbi etc.).
  7. Rischio emittente
    il rischio che se le società/ente di cui possediamo azioni o obbligazioni non siano capaci di poter onorare il pagamento del dividendo o della cedola o, nel peggiore dei casi, non siano più in grado di restituire il capitale.
  8. Rischio di tasso
    come abbiamo visto nel post sulle obbligazioni (03/08/2020) vi è la possibilità che il prezzo del mio titolo diminuisca a seguito di una variazione dei tassi di interesse.
    Più è lunga la durata dell’obbligazione, maggiore è la variabilità del prezzo rispetto alle variazioni dei tassi di interesse.

Le varie tipologie di rischio ci insegnano una cosa: in borsa non si gioca.

Non esistono puntate su numeri, ma attente valutazioni statistiche delle tipologie di rischi che dobbiamo tollerare per ottenere il rendimento adeguato alle nostre capacità finanziarie, economiche e anche di autocontrollo. L’affidarsi al “fiuto” di un amico o il seguire la tendenza del mercato lastricano la strada per lo sperpero dei nostri risparmi.

Cosa ne pensi? Sei d’accordo?
Se vuoi approfondire contattami per una consulenza gratuita o lascia un commento per parlarne!
A presto,

Emanuele

Approfondimenti
E.M. Cervellati, A. Pattono, Investire con testa e cuore, Franco Angeli Editore s.r.l., Milano, 2017
https://www.soldionline.it/guide/psicologia-finanza/il-concetto-di-rischio-finanziario
http://www.consob.it/web/investor-education/rischio-e-rendimento