Le serpi del risparmio

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Le serpi del risparmio

Quali sono i pericoli dei tradizionali investimenti italiani

Nel terzo capitolo del libro “Uomini e Soldi”, l’imprenditore Paolo Basilico traccia un breve resoconto del modo di investire in Italia. Il fondatore del Gruppo Kairos individua due serpi in seno ai portafogli delle famiglie italiane che possono compromettere il tenore di vita e il loro futuro.

Troppo mattone

La prima serpe che Basilico vede nel risparmio italiano è quella dell’eccessiva ricchezza negli immobili.
Si tratta di un argomento che abbiamo già trattato, ma ripetita iuvant.
Le case sono da sempre considerate come sicure e dal rendimento garantito.
Eppure, una strategia d’investimento con un’eccessiva concentrazione nel mattone può comprometterne il successo finanziario. Dedicare una cifra importante in un unico asset non consente una ripartizione del rischio d’investimento e, in confronto ai titoli disponibili sui mercati finanziari, le case non si vendono rapidamente, aggiungendo un pericolo di illiquidità. Inoltre, per acquistare un secondo immobile, molte persone contraggono mutui o prestiti, utilizzando soldi che realmente non possiedono e facendo un investimento a leva. A queste spese si devono sommare quelle di manutenzione, dell’eventuale ristrutturazione e delle tasse, uscite che incidono ancora di più sul bilancio familiare.

Le obbligazioni

La seconda serpe a cui Basilico ci dice di fare attenzione sono le obbligazioni.
Egli ci mette in guardia su come possa essere fuorviante ragionare in termini di rischio considerando solo la parte di azioni che possediamo.
Il mercato obbligazionario presenta aspetti tecnici che lo rendono poco trasparente.
I titoli obbligazionari hanno due rischi: uno legato ai tassi di interesse (quando questi salgono, il valore delle obbligazioni che possediamo cala) e uno a quello del credito (se l’emittente fallisce può ripagare parzialmente o non il capitale investito). Anche se un’azienda o uno Stato possono fallire (come successo a Parmalat o all’Argentina) senza che ci siano ripercussioni globali, i tassi ufficiali decisi dalle Banche centrali tendono ad avere una direzione duratura nel tempo, che coinvolge tutti i mercati. Dopo anni di politica di tassi zero (o negativi), le Banche centrali stanno attuando un processo di normalizzazione, che durerà per molto tempo.
Con la fine degli stimoli del basso costo del denaro, i governi dovranno tornare a spendere per fornire risorse ai cittadini; ciò porterà ad un aumento dell’inflazione e ad un rialzo dei tassi, causando una discesa del valore dei titoli obbligazionari nei portafogli degli investitori.
Anche se a scadenza il capitale verrà rimborsato, questo cambio di politica è pericolosa per coloro che hanno necessità di vendere i propri titoli; allo stesso tempo, l’aumento dell’inflazione rischia di erodere il valore delle cedole, compromettendo così la protezione del risparmio dal carovita.

Ripensare il presente e il futuro

Con questa riflessione, Basilico ci dice che investire negli sbocchi classici del risparmio italiano, il mattone e le obbligazioni, è come guidare con gli occhi puntati sullo specchietto retrovisore.
Investire è un viaggio che non ha fine, dove il testimone passa a chi verrà dopo di noi.
Per non andare a sbattere serve ripensare al modo di gestire i risparmi, per non compromettere gli sforzi fatti e il benessere di chi ci sta accanto.
Ti va di parlarne davanti ad un caffe?
Contattami per saperne di più.
Un saluto

Emanuele